Risparmiare carta a casa e in ufficio

Le risme di carta finiscono sempre troppo presto? Facciamo più attenzione all’uso che facciamo della carta nella nostra comunità di lavoro. Le azioni per ridurre lo spreco sono alla portata di tutti, i risultati immediati. Già solo utilizzando dieci fogli fronte retro ogni giorno, invece che su un lato solo, possiamo risparmiare 6 kg di carta e 20 kg di emissioni di CO2 all’anno.

Abbiamo 4 consigli per te :
1- Riduci i consumi: stampa e fotocopia solo quando necessario e sempre su ambo i lati, ottimizza lo spazio della pagina per sprecare meno fogli, trasmetti testi e documenti attraverso e-mail. Tutto guadagno, per il portafoglio e per l’ambiente.

2- Acquista carta riciclata certificata (Ecolabel, Blauer Engel, Nordic Swan). Meno costi, meno consumi, minore inquinamento.

3- In caso di esigenze speciali (ad es. usi grafici), stampa su carta nuova con marchio FSC. Non si spende di più, l’ambiente ringrazia.

4- Organizza la raccolta differenziata in ufficio. Nessun costo, solo vantaggi.

Evitare gli sprechi
Con un po’ di attenzione si possono raggiungere senza sforzo notevoli risparmi. Abilitare tutte le fotocopiatrici e le stampanti di rete per il fronte retro ci fa dimezzare i consumi. Ridurre i margini e le dimensioni dei caratteri consente di diminuire la quantità di carta utilizzata, senza che il testo perda in leggibilità. Prima di stampare, controllare l’anteprima aiuta a verificare se per poche righe non si sprechi un foglio intero. Là dove possibile, sempre meglio riutilizzare. I fogli usati possono tornare utili per scriverci sul retro, le cartellette possono essere recuperate, ripiegandole al contrario, le buste usate ma ancora in buono stato possono servire per le comunicazioni interne: coprendo il vecchio indirizzo con un’etichetta gommata (ogni cartoleria le vende), sembreranno come nuove. Altro accorgimento: liberarsi della posta indesiderata. Diamo disdetta agli abbonamenti a quotidiani, newsletter e riviste che non leggiamo o che possiamo consultare comodamente on line, e chiediamo di poter ricevere le nostre bollette direttamente sulla nostra casella di posta elettronica.

Se il foglio è digitale
Anche sfruttando al meglio le potenzialità dei più comuni strumenti informatici possiamo ottimizzare i consumi di carta. Chiavette usb e hard disk sempre più potenti ci permettono di archiviare una copia digitale di tutto il nostro lavoro evitandoci di passare per la carta stampata (spreco di tempo, oltre che di risorse!). Tramite la posta elettronica possiamo in ogni momento comunicare e condividere documenti di ogni tipo, azzerando tempi di spedizione e consumi di carta. Non dimentichiamo poi che le comunicazioni via email hanno in più di buono che ci fanno risparmiare anche su buste e francobolli. Per ridurre ulteriormente i consumi, si può pensare anche di installare un servizio di scansione e di fax-to-mail: si invia un file che viene ricevuto da un fax, o si riceve un fax come allegato email invece che su formato cartaceo.

Quando alla stampa non si può rinunciare
Salvare un documento su carta è proprio indispensabile? Vada allora per la stampa, ma che sia almeno su carta riciclata. Ormai in commercio è facile trovarla del tipo e del grado di bianco più adatti alle esigenze più svariate. Anche gli inconvenienti del passato legati al suo utilizzo sono stati superati: la sua resistenza è pari a quella della carta nuova, non c’è più pericolo che possa inceppare stampanti e fotocopiatrici e, con il ricorso a paste disinchiostrate, si può stare sicuri di ottenere la qualità di bianco più idonea per la gran parte degli usi a colore.

L’ambiente ringrazia
Utilizzare carta riciclata non pregiudica la qualità del nostro lavoro e al tempo stesso consente di minimizzare gli effetti ambientali connessi al ciclo di produzione primaria della carta. Che non sono trascurabili. Per ottenere una tonnellata di carta nuova ci vogliono 15 alberi, 440 mila litri d’acqua e 7600 Kwh di energia elettrica. Per produrre carta riciclata, invece, non solo non si abbattono alberi ma si riducono della metà i consumi di energia e fino all’80% quelli di acqua. All’ambiente risparmiamo inoltre circa l’84% delle emissioni di anidride carbonica che verrebbero liberate in atmosfera se la stessa carta fosse prodotta da cellulosa pura. Non solo, dall’impiego di carta che proviene dal riciclo, in particolare di carta riciclata post-consumo (quella cioè che viene dal cassonetto e non da sfridi di lavorazione), contribuiamo anche alla riduzione del volume dei rifiuti che altrimenti finirebbero in discarica, favorendo così il loro recupero.

Carta riciclata, ma col “fiore”
Dire carta riciclata non basta. Se tutta la carta è riciclabile, in media lo stesso foglio può essere recuperato fino a sette volte prima che le sue fibre perdano le resistenze meccaniche che lo rendono riutilizzabile, non tutta la carta riciclata è però necessariamente anche amica dell’ambiente. Perché lo sia è necessario che venga realizzata attraverso tecnologie ecocompatibili lungo tutte le fasi di lavorazione del prodotto, da quella di trattamento delle carte da macero fino alle fasi, altrettanto delicate, di gestione delle acque di scarico e dei residui di lavorazione.

Come riconoscerla?
Il modo più semplice e affidabile è quello di tenere d’occhio l’etichetta. Al momento dell’acquisto sempre accertarsi che sulla confezione del prodotto sia riportato il marchio europeo di qualità ecologica Ecolabel, presente non solo sulla carta da copia ma anche sulla carta tessuto: occhio quindi al fiore della margherita anche nell’acquisto di asciugamani, tovaglioli e carta igienica. In alternativa, possiamo affidarci al tedesco Blauer Engel o al Nordic Swan dei paesi nordici. Ma attenzione alle differenze.
Per quanto riguarda l’impiego di carta riciclata, ad esempio, il Blauer Engel è il solo a prevedere come criterio di assegnazione l’impiego al 100% di fibra riciclata, per gli altri marchi il contenuto di fibra riciclata è uno dei parametri di un più complesso sistema di certificazione, che impone limiti precisi sui consumi energetici e sulle emissioni di CO2 e di sostanze inquinanti (COD, zolfo, ossidi di azoto) e pertanto, prodotti con il marchio europeo (la “margherita”) o con il marchio scandinavo possono non essere basati su fibre riciclate. Rispetto al processo di sbiancamento, quello cui viene sottoposta tutta la pasta di cellulosa per ottenere una carta con un migliore grado di bianco, il Blauer Engel vieta l’uso del cloro in ogni sua forma, mentre gli altri due marchi ne consentono l’utilizzo, purché non in forma di gas, quella più pericolosa per l’ambiente e per la salute, ormai già da diversi anni praticamente eliminata dal trattamento di sbianca della carta a favore di agenti di sbiancamento alternativi e meno nocivi come il biossido di cloro o l’acqua ossigenata.
Affidarsi a uno di questi marchi ci dà la sicurezza di acquistare carta di buona qualità e di un grado di bianco elevato.

Carta bianca FSC

Là dove esigenze particolari richiedano l’utilizzo di carta bianchissima, è il caso degli usi grafici dove non si può prescindere da una riproduzione fedele del colore, l’alternativa c’è: optare per carta ottenuta da fibre vergini dotate di certificazione forestale. L’FSC (Forest Stewardship Council) è un marchio di tipo privato tra i più diffusi a livello internazionale che identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera sostenibile, secondo rigorosi standard che tengono conto degli aspetti sociali, economici e ambientali del territorio dove si trova la foresta di origine.
Attualmente le foreste certificate FSC ammontano a circa 116 milioni di ettari distribuiti in 82 differenti paesi e le aziende di trasformazione del legno e dei suoi derivati in possesso di un certificato FSC per la catena di custodia sono più di 14.500. Solo in Italia le aziende certificate sono passate da 180 del 2006 alle attuali 515, di cui quasi un terzo opera nel settore della carta e della stampa.

L’ufficio organizzato
Che sia riciclata o bianca FSC, non dimentichiamo infine di separare la carta e di gettarla negli appositi contenitori per un suo corretto riutilizzo, facendo attenzione a togliere tutti i materiali non cellulosici come punti metallici e nastri adesivi, in modo da renderla pronta per essere riciclata. Se ancora nel nostro ufficio mancano, è il caso di predisporre pratici scatoloni nelle vicinanze di stampanti e di scrivanie. Assicuriamoci che anche i nostri colleghi facciano la loro parte. Un email e qualche cartello posizionato nei punti giusti potranno aiutare a far passare il messaggio.

fonte: www.viviconstile.org